Piobesi d'Alba
Piobesi d’Alba è posta strategicamente sul crocevia di strade che in età Romana collegavano Alba Pompeiana (l’odierna Alba) ad Augusta Taurinorum (Torino) e Hasta (Asti) a Pollentia (Pollenzo). Un crocevia di genti e merci che ci restituisce la cifra fondamentale del territorio, da sempre vocato all’incontro ed allo scambio culturale e commerciale. Il nome stesso pare derivi da “Publicis”, o “pubblico”, a testimonianza dell’attenzione della comunità all’aspetto aggregativo, sociale e mercantile.
Cenni storici
Piobesi d’Alba è attualmente il comune più piccolo del Roero, sia per estensione che per numero di abitanti, ma si fa forte di una tradizione di lungo corso che risale nei secoli sino ai tempi dei Romani. Pare che anche i Longobardi abbiano apprezzato il territorio di Piobesi, come testimoniano alcuni toponimi delle colline circostanti. Dal Medioevo in poi, Piobesi divenne dominio di diverse famiglie locali, dai De Brayda ai Malabaila, dai Damiano ai Roero.
Il suo territorio ad oggi è fortemente votato alla biodiversità, caratterizzato da prati che si alternano armonicamente a vigne, frutteti e sentieri anche di facile percorrenza, mentre l’attività locale è a spiccata vocazione vitivinicola.
Il torrente Riddone che attraversa Piobesi, è un affluente di sinistra del Tanaro e nasce dalla confluenza di due rami che hanno origine, rispettivamente, da Baldissero e da Montaldo Roero. Nel suo percorso crea e attraversa un sistema collinare dove si trovano, senza soluzione di continuità campi, coltivi, orti, serre, vigneti e boschi. Percorrere il fondovalle consente al turista e al visitatore di riassumere in un breve percorso le caratteristiche che costituiscono il denominatore comune del territorio roerino: biodiversità, paesaggio, antiche testimonianze storiche e culturali, incontri gradevolissimi con le eccellenze dell'enogastronomia.
I monumenti
San Pietro in Vincoli
Sorgeva in questo luogo un’antica pieve già citata nell’anno 901, ma nulla ne rimane se non alcuni frammenti murati all’esterno e ancora visibili al giorno d’oggi. Se percorriamo il perimetro della chiesa, infatti, sul lato che volge a sud possiamo ammirare una lastra in pietra con croci latine e sott’archi con elementi vegetali e decorazioni. La pieve fu completamente ricostruita alla fine del XIX secolo, e all’interno possiamo ammirare dipinti su muro e su tela risalenti a quell’epoca.
Accessibilità San Pietro in Vincoli
Parcheggio con presenza di 2 posti riservati a persone con disabilità.
Servizi igienici: di fianco alla chiesa, internamente accessibili (luce: 80cm), sostegno a fianco del vaso. Gradino esterno 4 cm.
Percorso prima asfaltato poi in pietra. Accesso laterale con pedana esterna a porta con due ante (luce: 100 cm).
San Rocco
Si tratta di un edificio a pianta centrale, dalle forme tardobarocche, caratterizzato da un presbiterio sporgente e molto sviluppato. A sud del corpo principale, di fattura più recente, si sviluppa un corpo di fabbrica più basso, a pianta rettangolare, che ospita la sacrestia. Il campanile è situato a destra dell'abside ed è stato edificato in data più recente rispetto alla chiesa, come si desume dalla presenza di una tessitura muraria e dal trattamento plastico delle cornici differenti. E' interamente in mattoni a vista, in forme tardobarocche, suddivisa in due livelli da una trabeazione sorretta da lesene doriche angolari, che segue l'andamento concavo delle due ali laterali anch'esse concluse da identiche lesene. Al suo interno si trovano quadri e affreschi che ripercorrono la storia della confraternita, dall'affresco sulla volta rappresentante San Rocco al quadro della Madonna del Carmine, e della SS. Trinità. Gli altari laterali sono dedicati a S. Rocco e a S. Elisabetta.
Accessibilità San Rocco
Sagrato pavimentato con ciottoli e lastre di pietra.
Assenza di pavimentazione di raccordo tra marcapiede a cubetti di porfido e area in lastre di pietra.
Santa Maria al Bricco –
Madonna Immacolata
La Chiesa di S. Maria venne costruita sulle pendici del Bricco verso il 1400. Nel 1605, essendo ormai la vecchia pieve di San Pietro inagibile, Santa Maria diviene Parrocchiale e quindi viene ricostruita più grande e con il campanile per poter far fronte alle esigenze della popolazione. Una relazione del podestà di Piobesi del 1785 la vuole "pericolosa di rovinare" e il 3 dicembre 1786 venne abbattuta. La Cappella della Madonna Immacolata venne ricostruita nel 1845 per volontà degli abitanti del borgo e gli ultimi rifacimenti portano la data del 1978. Gli affreschi in essa presenti risalgono alla seconda metà dell'800 e sono del pittore Macocco di Vezza. Sorge sulla collina adiacente il concentrico.
Accessibilità San Rocco
Presenza di un piazzale in piano nei pressi, con possibilità di sosta, disponibilità di panchina e affaccio panoramico.